Il fegato grasso o “steatosi epatica “ consiste in un accumulo di grasso nelle cellule del fegato. Normalmente il grasso rappresenta meno del 5% del peso del fegato; quando questa percentuale è più alta si parla di steatosi. La steatosi epatica è caratterizzata dall'accumulo di grasso nel fegato, all'interno delle cellule (epatociti), e deve essere distinta dalla steato-epatite che si caratterizza per la presenza, oltre ai depositi di grasso, di una infiammazione che può associarsi anche ad un danno delle cellule del fegato. Si distingue una steatosi alcoolica da una non alcoolica. La Steatosi alcoolica interessa quei soggetti che bevono più di 2 bicchieri di vino o un bicchierino di superalcoolico o un boccale di birra al giorno ( metà dose nelle donne) La Steatosi non-alcoolica interessa quei soggetti che sono astemi oppure assumono modeste quantità di bevande alcooliche. Questo tipo di steatosi è diventata ormai uno dei più comuni problemi del fegato. E’ presente nel 10-25% della popolazione generale dei paesi industrializzati : quindi in media 1 italiano su 4-5 ne soffre; tali percentuali aumentano in modo significativo nei pazienti obesi, fino a valori del 50-90%. Chi è a rischio di steatosi epatica? I soggetti con obesità o in soprappeso,diabete, iperlipidemia(aumento di grassi nel sangue) con ipertensione arteriosa, o forte familiarità per le stesse condizioni, sono maggiormente a rischio di sviluppare steatosi epatica. Anche l’assunzione di alcuni farmaci (alcuni antibiotici, antiepilettici, anti-infiammatori, antiaritmici ,etc) possono predisporre all'insorgenza di steatosi Si può guarire dalla steatosi epatica ? Si, la steatosi è malattia curabile e guaribile ! Il fegato grasso tende a presentare un decorso sostanzialmente benigno. Il danno tuttavia può progredire in steatoepatite (quadro ancora reversibile), fino alla fibrosi epatica, con evoluzione in cirrosi (irreversibile) La steatosi è un fattore di rischio per l’insorgenza di cirrosi epatica o tumore del fegato ? Anche se in percentuale non elevata,ci sono dei pazienti che dopo anni di malattia hanno sviluppato cirrosi e una parte di questi, successivamente, un tumore del fegato. Le percentuali non sono elevate , quindi il dato anche se non è allarmante, è certamente non da sottovalutare. Con quali sintomi si manifesta la steatosi e come si pone la diagnosi? La maggior parte dei pazienti è asintomatica, cioè non presenta nessun tipo di disturbo. Spesso la diagnosi è effettuata dopo il riscontro di un'alterazione degli esami del sangue ( aumento delle transaminasi o delle gamma-GT) spesso effettuati per altri motivi. Alcuni pazienti riferiscono a volte un senso di malessere, stanchezza o una vaga sensazione di dolenzia a livello del fianco destro. Anche se molti pazienti negano dolore o altri sintomi riferibili al fegato, nel 75% dei casi è presente un'epatomegalia (fegato ingrossato). La diagnosi in genere avviene durante l’esecuzione di un’ecografia epatica, spesso fatta per altri motivi.Non ci sono infatti esami del sangue che ci permettono di riconoscere con certezza la presenza di steatosi. Un aumento delle transaminasi (ALT o GPT , AST o GOT) è però la principale alterazione che si può riscontrare. Generalmente i valori delle transaminasi non sono molto aumentati nella steatosi; sono in genere appena al di sopra della norma ( 2 o 3 volte il limite massimo).Inoltre, è frequente un’alterazione anche di altri enzimi epatici come la gamma-glutamil transpeptidasi (gamma-GT). Se da un lato questi sono gli esami che valutano in modo diretto un’eventuale sofferenza del fegato, dall’altro è frequente riscontrare anche un aumento degli esami che indicano una alterazione del metabolismo dei grassi e degli zuccheri (è frequente infatti rilevare un aumento di trigliceridi e del colesterolo, della glicemia e dei livelli di insulina basale (ad indicare un quadro di insulino resistenza). L’aumento delle transaminasi e delle gammaGT è indicativo di steatosi ? No! Le transaminasi non sono specifiche per la steatosi perché un elevato numero di soggetti può presentare dei valori di AST e ALT normali cosi come in altre malattie del fegato si trovano valori di transaminasi elevate. Le transaminasi sono degli enzimi contenuti nelle cellule del fegato, che di fatto vengono contenuti nelle cellule del fegato, che di fatto vengono “liberati” quando queste subiscono un danno, causandone l’aumento dei livelli nel sangue. Pertanto questi esami aumentano anche per altre malattie del fegato (epatite virale ,epatite da farmaci, cirrosi ,etc.) Attenzione però, perché un aumento di questi valori non è sempre dovuto ad un problema al fegato, ma può essere un campanello d’allarme per altre patologie: tali enzimi infatti sono contenuti anche in altri organi. Attualmente l’esame migliore per la diagnosi di steatosi epatica è l'ecografia : indagine semplice da eseguire, rapida, poco costoso, non invasiva e non dolorosa. Questa indagine mostra un fegato ingrossato con un aspetto tipico che i medici anglo-sassoni chiamano “ bright liver” ovvero un fegato che appare particolarmente luminescente proprio a causa dell’accumulo di grasso al suo interno Come si cura la steatosi epatica ? Curare la steatosi è importante perché : I punti fondamentali sono una dieta ipocalorica bilanciata con l’abolizione di bevande alcooliche ,una attività fisica regolare e l’utilizzo eventuale di integratori validati e farmaci comprovati. E’ indispensabile come primo intervento eliminare i fattori che l’hanno determinata. In presenza di resistenza insulinica, diabete, dislipidemia o ipertensione arteriosa è necessario trattare adeguatamente tali condizioni.Si raccomanda come obiettivo iniziale, quello di perdere almeno il 7-10% di peso nell'arco di 6 mesi, associando una dieta bilanciata all'esercizio fisico aerobico (come camminata veloce, corsa in bicicletta, sci di fondo, nuoto, etc.) per un minimo di 30 minuti, almeno tre volte a settimana. Questi presidi sono in genere sufficienti in buona parte dei pazienti per ridimensionare il problema. Quando ciò non dovesse bastare, deve essere valutata da parte del medico una terapia farmacologica